Metrò, riaffiora l'antica strada di Chiaia
Metrò, riaffiora l'antica strada di Chiaia
Marisa La Penna
Il Mattino – Napoli 8/8/2009
Nel cantiere di Monte di Dio la parte terminale della rampa del 500 inglobata nel Ponte. Sospesi i lavori
Il sovrintendente Gizzi «Cercheremo di esporla ma senza compromettere tempi e costi della stazione»
Intorno al 1500 c'era una strada che collegava Monte di Dio a Chiaia. Era lastricata di ciottoli di pietra lavica e ne racconta la testimonianza la cinquecentesca «Tavola storica» di Antony Lafrery. Da secoli quella strada era scomparsa, seppellita dalle stratificazioni della città nuova. Qualche giorno fa una rampa dell'antica via, lunga una mezza dozzina di metri, è emersa dagli scavi che la società Ansaldo sta effettuando in piazza Santa Maria degliAngeli per la realizzazione della fermata di Chiaia del metrò della linea 6. Un rinvenimento importante. Ne parla il sovrintendente ai Beni architettonici e paesaggistici, Stefano Gizzi. «Non appena abbiamo saputo della scoperta abbiamo allertato il professore Umberto Siola, progettista dei lavori, perché seguisse da vicino lo scavo» spiega Gizzi. L'ipotesi più attendibile - e auspicabile - è che i napoletani possano vedere il pezzo dell'antica strada, lo scavo potrebbe essere esposto nell'ambito del restauro della piazza e della fermata della nuova metropolitana. Ma questa è una decisione che dovranno prendere in accordo la soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici, la Soprintendenza archeologica, l'amministrazione comunale e la società che gestisce il nuovo tratto di metropolitana. Per il momento i lavori si sono fermati e si attende il responso degli esperti. «Il Professore Siola - spiega il sovrintendente - si è comunque dimostrato interessato e favorevole ad inglobare questa antica testimonianza nel progetto della nuova stazione. Ovviamente il tutto deve raccordarsi con la sistemazione generale del resto della piazza». A Santa Maria degli Angeli, per esempio, sorge una scuola che rappresenta un interessante esempio di architettura fascista. «La soluzione di inglobare il tratto dell'antica strada nella nuova stazione ovviamente deve essere condivisa da tutti e non deve assolutamente inficiare i tempi e i costi della nuova stazione», conclude il sovrintendente Gizzi. Maurizio Tesorone, vicepresidente della I Municipalità, si dice invece preoccupato per il ritardo che potrebbero avere i lavori nel cantiere. Spiega: «Temo che il protrarsi del cantiere possa mettere ulteriormente in ginocchio l'economia del territorio. Mi auspico che questo rinvenimento non ritardi ancora la consegna dei lavori ». Da qualche giorno, dunque, sullo scavo sono presenti funzionari delle due sovrintendenze, architetti, esperti . C'è anche l'archeologa Daniela Gianpaola, funzionaria della sovrintendenza, responsabile del centro storico, che conferma l'importanza dell'evento: «E’ emersa una rampa della strada che dalla collina di Monte di Dio si dirigeva verso via Chiaia. La strada, realizzata presumibilmente tra il 1500 e il 1600 in ciottoli di pietra lavica è ben conservata. Al momento se ne vede soltanto una parte per complessivi, cinque, sei metri». La strada è una importante testimonianza storica che documenta l'assetto topografico della zona. Qualche mese fa, lo ricordiamo, nel corso degli stessi scavi emerse una antica cisterna. Anche quel ritrovamento fece slittare di molte settimane la ripresa dei lavori.
Marisa La Penna
Il Mattino – Napoli 8/8/2009
Nel cantiere di Monte di Dio la parte terminale della rampa del 500 inglobata nel Ponte. Sospesi i lavori
Il sovrintendente Gizzi «Cercheremo di esporla ma senza compromettere tempi e costi della stazione»
Intorno al 1500 c'era una strada che collegava Monte di Dio a Chiaia. Era lastricata di ciottoli di pietra lavica e ne racconta la testimonianza la cinquecentesca «Tavola storica» di Antony Lafrery. Da secoli quella strada era scomparsa, seppellita dalle stratificazioni della città nuova. Qualche giorno fa una rampa dell'antica via, lunga una mezza dozzina di metri, è emersa dagli scavi che la società Ansaldo sta effettuando in piazza Santa Maria degliAngeli per la realizzazione della fermata di Chiaia del metrò della linea 6. Un rinvenimento importante. Ne parla il sovrintendente ai Beni architettonici e paesaggistici, Stefano Gizzi. «Non appena abbiamo saputo della scoperta abbiamo allertato il professore Umberto Siola, progettista dei lavori, perché seguisse da vicino lo scavo» spiega Gizzi. L'ipotesi più attendibile - e auspicabile - è che i napoletani possano vedere il pezzo dell'antica strada, lo scavo potrebbe essere esposto nell'ambito del restauro della piazza e della fermata della nuova metropolitana. Ma questa è una decisione che dovranno prendere in accordo la soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici, la Soprintendenza archeologica, l'amministrazione comunale e la società che gestisce il nuovo tratto di metropolitana. Per il momento i lavori si sono fermati e si attende il responso degli esperti. «Il Professore Siola - spiega il sovrintendente - si è comunque dimostrato interessato e favorevole ad inglobare questa antica testimonianza nel progetto della nuova stazione. Ovviamente il tutto deve raccordarsi con la sistemazione generale del resto della piazza». A Santa Maria degli Angeli, per esempio, sorge una scuola che rappresenta un interessante esempio di architettura fascista. «La soluzione di inglobare il tratto dell'antica strada nella nuova stazione ovviamente deve essere condivisa da tutti e non deve assolutamente inficiare i tempi e i costi della nuova stazione», conclude il sovrintendente Gizzi. Maurizio Tesorone, vicepresidente della I Municipalità, si dice invece preoccupato per il ritardo che potrebbero avere i lavori nel cantiere. Spiega: «Temo che il protrarsi del cantiere possa mettere ulteriormente in ginocchio l'economia del territorio. Mi auspico che questo rinvenimento non ritardi ancora la consegna dei lavori ». Da qualche giorno, dunque, sullo scavo sono presenti funzionari delle due sovrintendenze, architetti, esperti . C'è anche l'archeologa Daniela Gianpaola, funzionaria della sovrintendenza, responsabile del centro storico, che conferma l'importanza dell'evento: «E’ emersa una rampa della strada che dalla collina di Monte di Dio si dirigeva verso via Chiaia. La strada, realizzata presumibilmente tra il 1500 e il 1600 in ciottoli di pietra lavica è ben conservata. Al momento se ne vede soltanto una parte per complessivi, cinque, sei metri». La strada è una importante testimonianza storica che documenta l'assetto topografico della zona. Qualche mese fa, lo ricordiamo, nel corso degli stessi scavi emerse una antica cisterna. Anche quel ritrovamento fece slittare di molte settimane la ripresa dei lavori.
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